Il parlamento federale belga ha ufficialmente revocato la legge del 2003 che prevedeva l’eliminazione graduale dell’energia nucleare nel Paese.
Secondo la normativa, la chiusura degli ultimi due reattori nucleari ancora operativi in Belgio, Doel 4 e Tihange 3, era inizialmente prevista per novembre 2025.
Tuttavia, con lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina nel febbraio 2022, il governo belga ed Electrabel, la filiale locale del gruppo energetico Engie, hanno avviato negoziati per valutare la possibilità di prolungare l’attività dei reattori per un ulteriore decennio.
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A dicembre è stato raggiunto un accordo definitivo, garantendo una ripartizione equilibrata dei rischi tra le parti coinvolte.
Nel corso di una sessione plenaria tenutasi il 15 maggio, la Camera dei rappresentanti, ovvero la camera bassa del parlamento belga, ha approvato la cosiddetta “Legge Bihet” con un ampio consenso: 102 voti favorevoli, otto contrari e 31 astensioni.
“Questo giorno passerà alla storia come un punto di svolta nella storia dell’energia belga“, ha dichiarato il governo.
“Approvando a larga maggioranza la legge che preannuncia il ritorno dell’energia nucleare nel nostro Paese, il parlamento federale si lascia alle spalle due decenni di blocchi ed esitazioni per aprire la strada a un modello energetico realistico e resiliente“.
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