mercoledì, Giugno 11, 2025

Allseas lavora per integrare SMR nel settore marittimo e onshore

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La società olandese Allseas ha lanciato un ambiziosissimo programma quinquennale per sviluppare e implementare piccoli reattori modulari (SMR), destinati sia all’uso marittimo che onshore.

Nel primo anno, l’azienda completerà gli studi preliminari di progettazione, per poi avviare un dialogo strutturato sullo sviluppo del prototipo e sul processo di pre-autorizzazione.

Questo coinvolgerà le principali autorità competenti, incluse le Autorità di regolamentazione e gli Organismi di sicurezza e certificazione, come il Lloyd’s Register.

La produzione avverrà in uno stabilimento dedicato a partire dal 2030.

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L’implementazione iniziale sarà probabilmente onshore” – afferma Stephanie Heerema, Project Manager Nuclear Developments di Allseas.

Le normative offshore saranno finalizzate successivamente, seguite dall’applicazione sulle nostre navi e da una più ampia adozione da parte del settore. Questo è in linea con i nostri obiettivi di sostenibilità: riduzione delle emissioni del 30% entro il 2030 e zero emissioni nette entro il 2050“.

Questa tecnologia è fondamentale per realizzare la transizione energetica e l’autonomia strategica nel settore marittimo e offshore“, afferma Maarten Tossings, Chief Operating Officer.

Parallelamente, rafforza la competitività a lungo termine dell’industria olandese ed europea“.

La tecnologia scelta

Allseas ha scelto i reattori raffreddati a gas ad alta temperatura (HTGR) da 25 MWe per la loro sicurezza elevata.

Questa tecnologia di quarta generazione produce energia senza combustione né emissioni, offrendo una soluzione stabile e sostenibile.

Gli HTGR utilizzano particelle di combustibile TRISO; ogni particella racchiude un nucleo di ossido di uranio, avvolto da più strati di materiali ceramici avanzati, che garantiscono un confinamento sicuro dei prodotti di fissione anche in situazioni estreme.

La tecnologia garantisce una sicurezza passiva, permettendo al reattore di autoregolarsi e mantenere la stabilità operativa, con temperature sempre ben al di sotto delle soglie critiche.

In caso di un improbabile malfunzionamento, il sistema si raffredda progressivamente e si arresta autonomamente, senza richiedere interventi esterni o meccanismi di raffreddamento aggiuntivi.

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