mercoledì, Febbraio 5, 2025

Nucleare, cresce l’interesse del mondo della politica italiana

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Il ritorno del nucleare in Italia è un tema di grande interesse ed attualità. Ne sono prova evidente il disegno di legge quadro presentato dal MASE a Palazzo Chigi e le oltre 70mila firme raccolte per la sua reintroduzione nel mix energetico nazionale.

Una scelta cruciale e necessaria che non sostituirà le rinnovabili ma le completerà assicurandoci un portafoglio energetico sicuro, sostenibile e diversificato.

Questo ritorno però richiederà ancora molto tempo e il superamento di parecchi nodi tecnici e normativi.

Il presidente dell’Associazione Italiana Nucleare, Stefano Monti, ha recentemente sottolineato l’importanza di velocizzare i tempi della politica riguardo alla legge delega e ai decreti per avere l’energia nucleare allacciata in rete entro sette, otto o dieci anni.

Si assiste a un rinnovato interesse per il nucleare nel mondo. Alle Cop28 e 29 oltre trenta paesi si sono impegnati a triplicare la produzione da questa fonte, il G7 ne ha ribadito l’importanza, il rapporto Draghi ha detto che è necessaria. L’Agenzia internazionale per l’energia ha scritto che il nucleare è all’apice di una nuova era“, ha dichiarato Monti.

Lo scorso 31 Gennaio il segretario di Azione Carlo Calenda ha visitato la ex Centrale nucleare di Caorso, in Provincia di Piacenza.

Andrebbe rifatta perché oggi ci sono delle tecnologie molto più avanzate però la cosa importante è che gli italiani capiscano che non è vero che non è possibile riaprire le centrali“, ha commentato Calenda in visita.

Con una potenza di 860 MW quella di Caorso è la più grande centrale italiana, costruita nei primi anni settanta dal raggruppamento Enel – Ansaldo Meccanica Nucleare – GETSCO.

La centrale, di tipo BWR (Boiling Water Reactor), appartiene alla seconda generazione di impianti nucleari.

Nell’ottobre del 1986 l’impianto è stato fermato per la periodica ricarica del combustibile e non è stato più riavviato, anche a seguito dell’esito del referendum sul nucleare del 1987.

L’impianto, nel suo pur breve periodo di esercizio, ha prodotto circa 29 miliardi di kWh. Nel 1999 Sogin è divenuta proprietaria della centrale con l’obiettivo di realizzarne il decommissioning. 

Le centrali hanno una percentuale di smaltimento intorno al 45%”, ha spiegato Gian Luca Artizzu AD di Sogin. “L’ex centrale di Caorso era stata progettata per essere raddoppiata, ma questi spazi non sono mai stati utilizzati quindi il tema è che possiamo già costruire altro senza grossi interventi.

Lo smantellamento è confermato intorno al 2036. Se ci sarà un ritorno al nucleare questo è uno dei siti migliori dove ripartire. Una decisione che spetta alla politica, noi stiamo comunque lavorando per una ripresa della centrale di Caorso ragionando sulle zone limitrofe di nostra proprietà in termini di energie rinnovabili”.

Nuclear Power News vi invita alla prima edizione della Nuclear Power Expo, in programma a Piacenza dal 21 al 23 Maggio 2025.

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