Denominato SELENE – Sistema Energetico Lunare con l’Energia NuclearE, il progetto finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e sviluppato da ENEA in collaborazione del Politecnico di Milano mira a studiare nuovi metodi per la produzione di energia sul nostro satellite, “superando i limiti delle tecnologie energetiche tradizionali”.
Il Moon Energy Hub (MEnH), questo il nome scelto, sarà un’infrastruttura in grado di fornire una base energetica stabile ai futuri insediamenti lunari attraverso l’impiego di piccoli reattori nucleari a fissione, i Surface Nuclear Reactors (SNR).
Nel corso dei tre anni del progetto, saranno sviluppate tecnologie avanzate in ambiti quali la sensoristica, l’automazione avanzata e la trasmissione wireless di energia.
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Ancor più importante SELENE permetterà la messa a terra, attraverso una prova sperimentale, di una delle tecnologie più sfidanti per l’SNR, cioè lo smaltimento del calore, con l’obiettivo di validare le prestazioni del sistema ed incrementarne la maturità tecnologica.
Un elemento cruciale del progetto sarà la capacità di adattarsi alle fluttuazioni del carico energetico e di affrontare possibili interruzioni dell’energia.
A tal proposito, saranno implementati sistemi di stoccaggio energetico che assicureranno flessibilità e affidabilità operativa.
Il MEnH sarà inoltre dotato di un sistema di trasmissione di energia orientabile, per supportare attività a distanza dal centro di generazione, e di un sistema di ricezione mobile per attività meno energivore.
I commenti
Angelo Olivieri, responsabile del settore Missioni Scientifiche dell’ASI, ha dichiarato: “L’Italia è fortemente impegnata nell’esplorazione della Luna e nella realizzazione di una base lunare permanente“.
“Per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, le soluzioni attualmente disponibili, basate sull’utilizzo dell’energia solare, non consentono di raggiungere gli obiettivi energetici sfidanti per le future attività sulla superficie lunare, a causa dell’alternanza di 14 giorni di luce e 14 di buio“.
Francesco Lodi del Laboratorio Progettazione e analisi dei sistemi nucleari di ENEA e coordinatore del progetto, ha spiegato: “In prospettiva, queste innovazioni potrebbero consentire di superare i limiti dei pannelli solari che hanno mostrato bassa densità di potenza, scarsa scalabilità, breve vita operativa e vulnerabilità da irraggiamento cosmico“.
Mariano Tarantino, responsabile della Divisione Sistemi Nucleari di ENEA, ha affermato: “Il coordinamento di SELENE ci consente di confermare il ruolo dell’ENEA nel settore del nucleare per lo Spazio a livello nazionale e internazionale, divenendo il collante tra il tessuto industriale e il mondo della ricerca impegnati nel settore spaziale, un percorso già iniziato con l’accordo ASI-ENEA per la realizzazione di un primo studio di fattibilità per un reattore nucleare per alimentare le basi lunari“.