giovedì, Dicembre 5, 2024

ENEA realizza un modello digitale per la sicurezza dei siti nucleari

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Ad oggi l’intervento umano guida ancora la maggior parte delle operazioni che si svolgono durante le fasi di disattivazione e dismissione (D&D) di un impianto. 

Da quelle post-spegnimento, che presentano campi di radiazione significativi, alle fasi intermedie e finali che prevedono la rimozione via via sempre maggiore della radioattivitĂ , fino allo smantellamento vero e proprio che generalmente viene condotto quando la radioattivitĂ  residua risulta poco rilevante.

ENEA ha recentemente partecipato alla creazione di un modello virtuale che consentirĂ  di formare il personale e gestire le attivitĂ  D&D e di effettuare  verifiche nella fase di caratterizzazione finale e rilascio dei siti nucleari. 

L’obiettivo era quello di sviluppare un DT – Digital Twin (un “gemello digitale”) nell’ambito del progetto UE CLEANDEM, a cui hanno preso parte 11 paesi dell’Unione Europea.

Luigi Lepore, ricercatore del Laboratorio Caratterizzazione radiologica e gestione rifiuti radioattivi, responsabile del progetto per ENEA, ha spiegato: “Il progetto nasce per promuovere una svolta tecnologica nel campo delle operazioni di disattivazione e dismissione di siti nucleari, utilizzando una piattaforma robotica senza pilota UGV (Unmanned Ground Vehicle Platform) per studiare i siti, progettare le attivitĂ  necessarie, curare il  training degli operatori e la gestione complessiva delle attivitĂ  di D&D. L’obiettivo è di risparmiare tempo, abbattere i costi, ridurre l’impatto ambientale e limitare al minimo l’intervento umano per migliorare la sicurezza dei lavoratori e della popolazione”.

La piattaforma tecnologica consentirĂ  di supportare e agevolare le operazioni affidate ai gestori degli impianti nucleari, dei siti collegati al ciclo del combustibile, degli impianti di raccolta, gestione o stoccaggio di rifiuti radioattivi, dei siti o laboratori in genere che trattino materie radioattive.

Parallelamente il team ha sviluppato un prototipo del sistema criogenico per immagazzinare il carbonio-14 nell’anidride carbonica atmosferica in modo da misurarne anche la concentrazione.“ENEA, tramite i suoi laboratori, ha testato e validato, con sorgenti radioattive certificate, i rivelatori gamma sviluppati da altri partner. Lo studio si è concentrato sulle prestazioni dei dispositivi in base alla loro effettiva applicazione, implementando modelli di calcolo analitico per la valutazione dell’attività minima rilevabile sia in condizioni statiche che nel movimento reale della piattaforma robotica senza pilota”, riporta il comunicato.

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