Uzatom e Rosatom hanno avviato la fase iniziale dei lavori per la costruzione di una centrale nucleare a bassa potenza nella regione di Jizzakh, in Uzbekistan.
Nella fase iniziale dei lavori è prevista la rimozione di circa 1,5 milioni di metri cubi di terreno per realizzare uno scavo profondo 13 metri, destinato a ospitare il reattore RITM-200N da 55 MWe. Si tratta della versione terrestre del RITM-200, tecnologia originariamente sviluppata per rompighiaccio nucleari.
“Il lavoro sarà svolto da subappaltatori uzbeki. Rosatom costruirà una centrale la cui vita utile sarà di almeno 60 anni e fornirà tutto il supporto necessario durante il suo funzionamento“, ha dichiarato Alexey Likhachev direttore generale di Rosatom.
Attualmente nel sito sono in corso le indagini ingegneristiche; entro la fine del 2025, la documentazione sarà ultimata e inviata a Uzatom per l’esame finale.
Nel maggio 2024, Russia e Uzbekistan hanno ampliato la loro cooperazione nucleare con un protocollo che aggiornava l’accordo intergovernativo, includendo la costruzione di impianti di grande e piccola taglia secondo progetti russi.
Un anno dopo, Rosatom ha avviato presso l’impianto metallurgico AEM-Spetstal la produzione delle apparecchiature legate al RITM-200N, fondendo un lingotto di acciaio speciale da 205 tonnellate per realizzare la flangia del contenitore del reattore.
A settembre, invece, Rosatom e Uzatom hanno ampliato ulteriormente la loro partnership per due unità di potenza ad alta potenza, basate su reattori VVER-1000 di generazione 3+, e due unità di potenza con reattori RITM-200N con una capacità di 55 MW ciascuna. Le parti hanno firmato anche contratti per la fornitura di combustibile per centrali nucleari di bassa e alta potenza.


















